La Dama misteriosa
Lo storico e ricercatore indipendente Mario Bonaviri, impegnato in un progetto di censimento di tutte le manifestazioni grafiche in Sicilia dal medioevo all’età moderna, nel corso di uno dei suoi sopralluoghi a
Villa Palagonia ha rinvenuto una “Dama miseriosa”. Si tratta di un graffito, probabilmente realizzato
con la tecnica del carboncino, presente nel cortile orientale, sull’intonaco di rivestimento dei corpi bassi
della Villa che, come è risaputo, costituivano gli ambienti di servizio, quindi magazzini, officine e depositi.
Più di una le testimonianze rinvenute su questa porzione di intonaco sopravvissuta, alcune scritte e altri
simboli tutti ancora da analizzare, realizzati con la tecnica dell’incisione, e poi una figura umana evanescente, ribattezzata proprio da Antonio Mineo, amministratore della Comunione Ereditaria Castronovo, proprietaria della Villa, “la Dama misteriosa”. Questa figura rappresenta una donna che ha braccia e gambe raffigurati attraverso una moltitudine di linee che le danno un senso di incorporeità, una bellezza impalpabile, quasi spirituale. La veste presenta un motivo vegetale di foglioline che le coprono la porzione destra del busto e della spalla, che lascia intravedere anche il pendente di una collana al centro del collo. Sul capo, dove i capelli intrecciati riproducono un’acconciatura classica, come si rivede in alcuni affreschi della Villa, si trova anche un diadema, a sottolineare l’alta dignità civile o religiosa della donna. Altra particolarità di questo graffito è il volto: un cerchio che avvolge e richiama simbolicamente il concetto di protezione, per i cristiani ciò che non ha fine, segno dell’immortalità dell’anima che si collega al ciclo perenne della vita e dell’eternità. All’interno di questo viso circolare si riconosce un’altra forma geometrica, i due occhi, il naso e la bocca delineano infatti un triangolo isoscele capovolto. Riuscire a datare questo graffito, sicuramente opera di chi ha dimestichezza nel disegnare, come ha sottolineato Bonaviri, non è semplice. Si potrebbe ipotizzare che sia risalente a quando i locali di servizio sono stati realizzati, quindi a partire dal 1749. Il solo dato certo è che si trovi lì da almeno 50 anni e dobbiamo unicamente ringraziare la siepe, dietro alla quale la Dama è rimasta celata, per averla protetta così bene nel tempo.
Chi sia l’autore, resta e resterà molto probabilmente un mistero, insieme alle generalità della nostra Dama, che fosse una donna reale o frutto dell’immaginazione del suo creatore. Saranno gli studi a svelarci se si tratti di un mero atto vandalico o di un’opera d’arte, di sicuro sappiamo che ogni dettaglio emerso non fa altro che accrescere la curiosità e l’aura enigmatica che avvolge la già misteriosa Villa dei Mostri.
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